Buone pratiche di finanza etica in UK

22 03 2009

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Nel “Money. Otesha Project Uk Handbook” dell’impresa sociale Otesha (già analizzato in questo blog), Erica si dedica ad una rapida descrizione di alcune buone pratiche di finanza tica (una addirittura di una un’università scozzese!), capaci magari di stimolare idee e confronti con le esperienze italiane

La “Co-operative Bank”

Pioniera nell’adozione di parametri etici nella gestione degli investimenti (dal 1992), è l’unica “UK Clearing Bank” che ha reso pubbliche le proprie relazioni finanziarie, dichiarando con chi sarà in affari e con chi non entrerà mai in contatto (Co-operative Financial Services)

La “Edinburgh University People & Planet Ethical Investment Campaign”
L’Università di Edinburgo possiede azioni per un valore di 160 milioni di sterline.
Nel 2002, a seguito delle pressioni di un gruppo di studenti, l’Università rese pubbliche le proprie relazioni di sostegno finanziario a compagnie attive nel commercio e produzione di armi, coinvolte in  disastri ambientali, sfruttamento dei minori ecc. Nacque il “People & Planet Ethical Investment Campaign”, il cui fine – con la collaborazione di Westminster del Parlamento Scozzese – fu indirizzare il fondo azionario dell’Università di Edinburgo verso investimenti “responsabili”.
Dall’estate del 2003, i rappresentanti degli studenti partecipano a tutte le decisioni strategiche, quindi alle assemblee degli azionisti, con potere di voto.
La stessa esperienza è stata replicata alla St Andrews University, così come in altre università britanniche.

Il “Freecycle”
Altra buona pratica è quella del “Freecycle”, un network globale di comunità basate sullo scambio gratuito. Partita nel 2003 in Tucson, Arizona, quando Deron Beal, dipendente di una piccola imprese di riciclaggio, realizzò che molte imprese sociali locali avrebbero potuto riutilizzare parte dei beni inutilizzati ed in buono stato. Oggi il Freecycle Network si compone di 4.080 organizzazioni provenienti da tutto il mondo.

La “MyBnk”
Nel luglio 2006, la ventiseienne Lily Lapenna avviò una banca “inusuale”: “creata dai giovani e dedicata a giovani imprenditori” il cui motto fu “MyBnk, my money, our future”. Target preferenziali furono inizialmente studenti e giovani senza casa. Lavorando a contatto con questi, lo staff di MyBnk decise di ribaltare il rapporto banca-giovane risparmiatore: anziché lasciare alle banche il compito di operare investimenti col denaro dei giovani “correntisti”, questi ultimi possono “far compere” per loro. MyBnk ha favorito una maggiore sensibilizzazione ed alfabetizzazione in termini di CSR, impatto ambientale, facilitazioni sull’internet banking, rendendo capaci le giovani generazioni di risparmiatori nell’indirizzare le proprie decisioni d’investimento verso pratiche di finanza etica e di supporto di iniziative solidali (da parte di charity ed imprese sociali).

Il “Social lending”
Prestiti e risparmi tra persone in alternativa all’intermediazione bancaria. Uno degli aspetti di maggior interesse è l’emergere di siti internet sul “social lending”. Uno di questi è quello di Zopa da poco presente anche negli USA ed in Italia. E’sufficiente andare sul sito, inserire le specifiche relative all’iniziativa da finanziare, e chiunque interessato potrà “credere” nell’iniziativa e divenirne finanziatore..e magari socio.

Piccoli suggerimenti di Erica
–    Chiedi alla tua banca di esporti la propria politica ambientale ed etica; se non ce l’hanno, chiedi loro il perché;
–    preferisci una banca etica, una banca cooperativa o una charity bank, obbligati per statuto nel garantirti investimenti etici;
–    chiedi di ricevere i resoconti delle movimentazioni del tuo conto in formato elettronico, piuttosto che via posta ed in formato cartaceo;
–    nella scelta della carta di credito, preferisci la banca che lega parte dei propri profitti ad organizzazioni nonprofit ed imprese sociali (in Gran Bertagna Oxfam, in Canada le “citizens bank visa cards”)
–    organizza gli “swishing party” con amici per “accedere” a vestiti eleganti, evitando di contrarre debiti e rate.


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One response

2 04 2009
Alberto

“organizza gli “swishing party” con amici per “accedere” a vestiti eleganti, evitando di contrarre debiti e rate”

Per chi abita a Milano…
Per quanto riguarda questo aspetto consiglio a tutti di andare il sabato pomeriggio al BIKO nel quartiere isola vicino a stazione garibaldi…..

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